Credit Suisse, svizzeri scettici

Un'operazione mal digerita
keystone Un'operazione mal digerita

Prevale lo scetticismo fra la popolazione svizzera dopo la vicenda Credit Suisse: stando a un sondaggio commissionato dalla SSR, il 54% della popolazione è piuttosto contrario o per nulla d'accordo con la soluzione adottata, che convince almeno in parte solo un terzo degli intervistati. Appena il 5% si dice pienamente concorde.

Oltre la metà avrebbe ritenuto almeno altrettanta valida una nazionalizzazione, perlomeno temporanea.

Rabbia e timore per la perdita di impieghi e la piazza finanziaria sono i sentimenti più diffusi. C'è fiducia nella BNS, meno in UBS, nel Governo e nella FINMA. Si chiedono nuove misure preventive e sanzioni per i colpevoli.

UBS e CS, "stop a licenziamenti"

Foto d'archivio
keystone Foto d'archivio

Un blocco dei licenziamenti sino al 31 dicembre 2023: è quanto chiede una petizione lanciata dall'Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) dopo l'annuncio dell'acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS.

Le direzioni dei due istituti devono evitare di rescindere i contratti di lavoro con i dipendenti "in modo avventato e frettoloso", afferma l'organizzazione in un comunicato odierno.

L'incertezza fra gli impiegati è enorme, soprattutto tra i circa 17'000 dipendenti di CS in Svizzera, ma anche tra il personale in forza a UBS, scrive ASIB.

CS, il Parlamento vuole chiarimenti

Si è agito per il meglio? Il Legislativo cerca risposte
keystone Si è agito per il meglio? Il Legislativo cerca risposte

La crisi del Credit Suisse continua a far discutere sotto la cupola di Palazzo federale. La Commissione della gestione del Consiglio degli Stati vuole chiarimenti sull'operato delle autorità, riguardo a applicazione della legge, sorveglianza sulle banche, esame di soluzioni alternative, ricorso al diritto d'urgenza e gestione dei rischi.

In un comunicato di venerdì si spiega di aver incaricato delle sottocommissioni di procedere a verifiche. 

Verranno sentiti, insieme all'omologa del Nazionale, i principali protagonisti della vicenda. Solo metà maggio, dopo un rapporto, si deciderà se ricorrere alla Commissione parlamentare d'inchiesta che la sinistra vorrebbe.

Svizzera-UE, Cantoni con il Governo

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La Conferenza dei governi cantonali (Cdc) sostiene la via intrapresa dal Consiglio federale nelle relazioni con l'UE. I cantoni si dicono convinti che si possano trovare compromessi nei punti ancora in sospeso. 

La Cdc ha ribadito di essere disposta ad accettare la ripresa dinamica del diritto europeo, che non dovrebbe però essere automatica, ma solo previo consenso del Consiglio federale, del Parlamento o del popolo.

I cantoni potrebbero anche accettare, in caso di contenziosi, una soluzione con la Corte di giustizia UE incaricata di garantire "un'interpretazione coerente del diritto", ma non una sorveglianza sovranazionale dell'accordo.

CH Media e NZZ vittime di hacker

La newsroom di CH media
keystone La newsroom di CH media

CH Media e NZZ sono state colpite da attacchi informatici venerdì.

Il dipartimento IT sta lavorando per risolvere i problemi, ha dichiarato a Keystone-ATS il dipartimento di comunicazione di CH Media, confermando una notizia riportata dal portale online persoenlich.com. CH Media ha dichiarato che sono interessati solo i servizi interni.

L'attacco ransomware è stato identificato e isolato in tempo, ha riferito venerdì la NZZ. Il reparto informatico dell'azienda sta effettuando un'analisi in collaborazione con specialisti esterni ed esperti del Centro nazionale per la sicurezza informatica (NCSC) e della polizia cantonale di Zurigo.

Germania sciopera e saltano voli Swiss

Domenica gli aerei di Swiss non voleranno a Monaco di Baviera
Keystone Domenica gli aerei di Swiss non voleranno a Monaco di Baviera

Lo sciopero dei trasporti in Germania avrà pesanti ripercussioni anche sui collegamenti aerei con la Svizzera: Swiss ha annunciato la cancellazione domenica di tutti i voli per Monaco di Baviera, mentre lunedì saranno annullati anche quelli per Francoforte.

Le tratte con Berlino si svolgeranno come previsto. L'impatto dell'agitazione sui voli verso Dresda, Düsseldorf, Hannover, Amburgo, Norimberga e Stoccarda è ancora in fase di valutazione.

Swiss spiega che contatterà tutti i passeggeri che hanno fornito un numero di telefono o un indirizzo e-mail al momento della prenotazione. Chi ha comprato i biglietti da agenzie di viaggi deve fare riferimento a queste ultime.

In Svizzera si è lavorato di più

Tra il 2010 e il 2019 le ore dedicate al lavoro in Svizzera sono aumentate. In media, secondo i dati forniti dall’Ufficio federale di statistica, l’incremento è stato di un giorno e mezzo in più all'anno per persona.

Si è passati quindi da 1'275 ore a 1'287 ore in questo lasso di tempo, prepandemia. Questa tendenza è da attribuire principalmente alle donne di età compresa tra i 15 e i 64 anni, che sono entrate nel mondo professionale.

Nel 2019 emerge che hanno lavorato il 7% in più o otto giorni lavorativi in più rispetto a dieci anni prima. Al contrario, per gli uomini, il lavoro annuale è diminuito di circa il 3%.

"Banche non hanno paura della FINMA"

Secondo Kunz la FINMA ha le armi spuntate nei riguardi delle banche, che ne sono consapevoli
Keystone Secondo Kunz la FINMA ha le armi spuntate nei riguardi delle banche, che ne sono consapevoli

Criticare la FINMA per la débâcle di Credit Suisse è ingeneroso poiché l'autorità di vigilanza dei mercati finanziari ha le armi spuntate - così hanno voluto i politici - e i banchieri non ne hanno paura: lo sostiene Peter Kunz, professore all'Università di Berna.

"Le banche svizzere non temono la FINMA", afferma il titolare della cattedra di diritto economico e comparato in un'intervista venerdì da RTS. "Penso che gli istituti sappiano che l'autorità di vigilanza è sotto diversi aspetti un attore inferiore", aggiunge Kunz.

"Vi sono troppo poche persone al suo interno per controllare veramente e seriamente: c'è sempre uno squilibrio tra l'autorità di vigilanza e una banca".